STEFFI GRAF, il libro

Ho scritto Steffi Graf nel 2020, è il mio primo libro di tennis e racconta della prima campionessa a cui mi sono appassionata. È un racconto di formazione, è una storia di sport, è una biografia sportiva.

Dentro «Steffi Graf» c’è il tennis, la mia visione del tennis, il racconto di una carriera tra le più importanti in assoluto, le rivalità di Steffi Graf e sullo sfondo
una solitudine mista a passione mista a perfezione che fanno di lei la campionessa che conosciamo.

Non ammette repliche, il gioco di Steffi Graf.
Non crede nella sconfitta, ma solo nella passione, una passione viscerale, che ribolle nel profondo e non risale mai in superficie, come un non detto da lasciar maturare.

Dal libro

Dalla quarta di copertina

Novembre 1999. Buio sugli spalti del Madison Square Garden di New York. Un’emozionata Steffi Graf, ormai non più giocatrice, entra in campo. Illuminata dall’occhio di bue va a ricevere ciò che le spetta: le istituzioni del tennis sfilano davanti a lei e le donano quadri, fotografie, targhe, come farebbero i magi con una dea. La ragazzina che amava lo scambio e il gioco più di ogni altra cosa, però, si infiamma solo quando scopre il regalo del Roland Garros, il suo Slam preferito: l’anta dell’armadietto dello spogliatoio femminile che ha sempre usato, il numero 19. Oggi al Roland Garros l’armadietto numero 19 non c’è più, tra il 18 e il 20 si trova il 18 bis. Il 19 è di Steffi Graf, così come
lo sono i sei Roland Garros vinti, i sette Wimbledon e il Golden Slam del 1988.

Ripercorrendo la carriera di Steffi Graf dagli esordi al ritiro nel 1999, questo libro racconta in modo intimo la formazione di una delle più grandi tenniste di tutti i tempi. Racconta le sue convinzioni e le sue spigolosità ma anche gli slanci e i sogni. Racconta le partite giocate in singolare più esaltanti e quelle più buie, i duelli epici con Martina Navrátilová, Chris Evert, Gabriela Sabatini, Arantxa Sánchez Vicario, Martina Hingis e naturalmente con Monica Seles, la sua avversaria più temibile e insieme la più sfortunata.

Crediti di copertina

Illustrazione di Guido Scarabottolo. Progetto grafico originario di Silvana Amato. Realizzazione di Francesco Sanesi.

RASSEGNA STAMPA

Qualche recensione di Steffi Graf.

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LA VITA INATTESA DI STEFFI GRAF, di Gianni Clerici
La Repubblica

Marinelli parla con perizia e profondità non solo di Graf, ma degli anni di Evert e Navratilova con densità e precisione nel testo.

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STEFFI GRAF, L’ARTE DELLA SOLITUDINE, di Francesco Longo
Rivista Undici

L’intento del libro di Elena Marinelli sembra proprio quello di volere andare oltre il mutismo di Stef Graf, riempiere le lacune delle dichiarazioni laconiche. Le pagine paiono attraversate dal tentativo di dare voce a una
vita di silenzi, a quella “arte della solitudine” praticata da Steffi.

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PASSIONE E PERFEZIONE DI STEFFI GRAF, di Gianni Montieri
minima&moralia

Le scelte dell’autrice sono azzeccate anche perché sorrette da una prosa fluida che non si appesantisce mai sotto il peso inevitabile delle statistiche.

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STEFFI GRAF PASSIONE E PERFEZIONE, di Sabrina Varriano
Ex Libris

Elena Marinelli ricostruisce, scrive, fa cronaca in maniera asciutta, assolutamente coerente con la protagonista e congedarsi dalla sua tennista è difficile. Non è facile lasciare un romanzo scritto con cura, con un trasporto
capace di assoluta eleganza, al limite del distacco che comunque è una forma altissima di amore.

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“Steffi Graf. Passione e perfezione” del tennis femminile nel nuovo libro di Elena Marinelli, di Lorenzo Barberis
ilLibraio.it

Per Elena Marinelli la storia di Steffi è un racconto che deve essere riscattato dal mistero: bisogna pagare il giusto tributo d’amore alla campionessa temuta ma mai amata abbastanza, perché di lei sappiamo solo quello che ci dicono i punteggi e i record, e quasi nulla di ciò che ha da urlare la sua vita silenziosa.

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STEFFI MAESTRA SILENZIOSA,
di Andrea Schiavon
Tuttosport

Nell’ultra decennale vita della casa editrice, che in Italia è quella con la più marcata vocazione sportiva, si tratta infatti del primo titolo interamente femminile.

UN’INTERVISTA

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Intervista a Elena Marinelli
di Alberto Coghi per Libridisport

Dovessi descrivere Ste in 3 momenti fondamentali sul campo da gioco quali indicheresti e perché?
«Il primo è la reazione per aver vinto in soli trentadue minuti la finale del Roland Garros 1988 contro Natasha Zvereva, perché nel disappunto c’è la sua necessità di onorare sempre al meglio il tennis, ogni partita, di guadagnarsi la vittoria in modo completo, senza lasciare spazio a dubbi; poi, mi viene in mente l’ultimo punto durante la finale dello US Open del 1988, quando realizza il Grande Slam: non è il punto migliore della sua carriera, evidentemente, ma è quello imprescindibile per scrivere la sua storia. Da lì in avanti non sarà mai più come prima.
Infine, sceglierei la finale del Roland Garros del 1999, l’ultimo Slam, l’ultima gioia fortissima, l’ultima luce del suo gioco e di quella partita sceglierei però il momento in cui alza il trofeo, in cui prima fa il gesto canonico, ma poi si involve su sé stessa, si accartoccia quasi, stringe il trofeo al petto in una soddisfazione infantile e che non tiene conto di niente altro se non della sua felicità.
Non l’avevamo mai vista fare così, ma è quello il momento in cui è palese il fatto che era cambiato tutto: non doveva per forza pensare al torneo dopo, non doveva cercare necessariamente le sbavature, poteva godersi il momento di pura gioia.»

L’INTERVISTA COLLETTIVA per D di Repubblica

A cura di Laura Piccinini

Il libro Steffi Graf e una pagina di D di Repubblica
Anche se ho una palla da pallacanestro in mano e non ho mai giocato a basket in vita mia quella in foto sono io al campetto vicino casa.

«Cronista: sostantivo, femminile, plurale» è l’articolo di Laura Piccinini pubblicato su D – La Repubblica a luglio 2021, che racconta alcune voci della scrittura sportiva: sono in ottima compagnia, e il pezzo per intero puoi leggerlo qui.

Dove comprarlo

Nelle librerie, in carta e in ebook, e sul sito di 66thand2nd. Qualche link:

66thand2nd, dove c’è anche la rassegna stampa completa
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